Il Perù, paese degli Inca, ospita una delle sette meraviglie del mondo, Macchu Picchu, paesaggi che tolgono il fiato e gli animali più soffici del mondo. In questo itinerario di due settimane in Perù, vi mostreremo le tappe del nostro viaggio in Perù a novembre, cosa abbiamo visitato, i nostri trekking e vi daremo alcuni consigli sul viaggio. Scopriamo insieme il nostro itinerario giorno per giorno.
DISTANZA | DURATA |
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Lima-Arequipa | 17 ore in |
Arequipa-Cuzco | 10 ore in |
Cuzco-Lima | 1:15 |
Indice
Giorno 1: Arrivo a Lima
Taxi aeroporto Lima - Miraflores: 15$. Durata viaggio: 1:30.
Dopo 18 ore di volo, atterriamo all’aeroporto internazionale di Lima Jorge Chávez verso le 19 di sera ora locale. Facendo delle ricerche prima del viaggio di due settimane in Perù, avevamo letto che la zona dell’aeroporto andrebbe assolutamente evitata: prestate particolare attenzione ai taxi abusivi, che vi porteranno ad un bancomat per prosciugarvi il conto in banca. Il miglior modo per essere sicuri di arrivare in città sani e salvi è prenotare un taxi con il vostro hotel oppure assicurarsi che il taxi abbia il numero di targa dipinto sulle portiere. Abbiamo impiegato circa un’ora e mezzo ad arrivare al quartiere di Miraflores dove risiedevamo.
Giorno 2: Lima e bus notturno per Arequipa
Non ancora combattuto completamente il jet lag, ci svegliamo verso le 5:30. In realtà scopriamo ben presto che qui si va a letto molto presto, massimo alle 21, e ci si sveglia all’alba. Quindi questo sarà più o meno l’orario che manterremo per tutto il viaggio in Perù. Passeggiamo in cerca di un posto dove fare colazione e ci ritroviamo sul lungomare, a fianco del Parque del Amor, un grazioso parco pieno di panchine decorate con citazioni romantiche.
Ci dobbiamo poi organizzare per il trasporto ad Arequipa; alla fine decidiamo di prenotare online un bus con la compagnia Oltursa che lascia Lima verso le 18:30. Viaggiamo in prima classe con enormi sedili che si reclinano a 180° e con uno schermo su cui possiamo vedere dei film. Ci offrono una buona cena e colazione e dopo ben 17 ore di viaggio, arriviamo ad Arequipa.
Tasso di cambio durante il nostro soggiorno in Perù: 1 € = 3,6 soles
Bus Lima Arequipa con compagnia Oltursa: 145 soles. Durata bus Lima Arequipa: 17 ore.
Giorno 3: Arequipa
Arriviamo alla stazione di Arequipa verso le 10 di mattina e prendiamo un taxi che in 15 minuti ci porta nel centro della città. Dopo esserci sistemati in hotel, cominciamo a chiedere informazioni sul trekking nel Canyon del Colca. La Plaza de Armas (la piazza centrale della città) pullula di agenzie che offrono miriadi di trekking di questo tipo. Alla fine, nonostante le recensioni online non proprio ottime, decidiamo di scegliere l’agenzia suggerita dal proprietario del nostro hotel: la Kusi Travels. In fin dei conti non è importante con quale agenzia si prenota, perché i partecipanti al trekking di agenzie diverse vengono riuniti in un unico gruppo all’inizio del trekking e avere una buona guida è quindi questione di fortuna, che noi abbiamo avuto. NB - Un consiglio che possiamo dare è quello di non pagare in anticipo o prenotare con l’agenzia il ristorante in cui andrete l’ultimo giorno del trekking, perché troverete sicuramente delle opzioni molto più economiche, anche all’interno del ristorante stesso.
Torniamo ad Arequipa. È domenica, la città è quasi deserta e molti siti sono chiusi. Uno dei pochi siti aperti è il convento di Santa Catalina. Questo convento è in realtà un enorme dedalo di strade di circa 20.000 m2 fatto di pietra vulcanica colorata. Peraltro è il convento più grande al mondo. Ci siamo letteralmente perduti nel visitare le stanze spartane dove dormivano le suore di clausura, le deliziose cucine individuali e l’enorme cucina comune.
Dopo la visita al convento, che è durata circa due ore, andiamo al Mirador Yanahuara; dopo 10 minuti di salita arriviamo ad una piazza con una bella vista sulla città e sui vulcani, tra cui spicca El Misti a 5.200m. Arequipa è molto bella, ma c’è veramente tanto traffico e non è piacevole camminare nelle zone non pedonali della città.
Prezzo biglietto Convento Santa Catalina Arequipa: 40 soles. Durata visita Convento Santa Catalina Arequipa: 2 ore.
Giorno 4: Canyon del Colca: Condor’s Cross e discesa nel Canyon
Partiamo alle 3 di notte a bordo di un piccolo pulmino nel buio della notte ancora inoltrata. Il Canyon del Colca è il secondo canyon più profondo al mondo dopo il vicino Canyon Cotahuasi. Dopo esserci fermati a fare colazione con una buona dose di tè alla coca per l’altitudine, arriviamo al Condor’s Cross: un punto panoramico direttamente sulla gola permette di godere di una visuale ravvicinata sul canyon e sulle montagne. Ci troviamo già ad un’altitudine piuttosto elevata e nei giorni di bel tempo si possono vedere da vicino i condor che planano seguendo le correnti di aria calda. Il condor delle Ande è uno degli uccelli più grandi al mondo, che esce in cerca di prede quando la temperatura è molto calda. Arriviamo presto la mattina e l’aria è ancora troppo fresca per i condor.
Trascorriamo circa venti minuti al Condor’s Cross senza vedere nessun condor. Un po’ scoraggiati, ci prepariamo ad andare via quando, dall’altro lato della montagna, appare un condor solitario che, volando sopra di noi, ci regala un momento magico. Vedremo circa 5-6 condor nel corso del trekking nel Canyon del Colca, quindi non disperate se non li vedete al Condor’s Cross!
Arriviamo poi all’inizio del trekking dove ci dividono in due gruppi. Per le prime due ore scendiamo lungo un sentiero serpeggiante fino ad arrivare ad un ponte con le ginocchia traballanti per la fatica. Il sentiero infatti è pieno di sassi e rocce che rendono più faticosa la discesa, oltre alla polvere costante.
Dopo aver attraversato il ponte, il panorama del camaleontico Canyon cambia completamente: i sentieri polverosi si trasformano in colline verdeggianti dove la gente del posto coltiva frutta e verdura, come i plata, gli avocado peruviani, che vengono poi barattati al mercato del villaggio di Chivay. Enormi cactus e piante di aloe vera punteggiano i sentieri immersi nel verde.
Dopo un’ultima interminabile discesa arriviamo infine all’oasi di Sangalle, dove passeremo la notte. Questo puntino verde nel mezzo alle montagne aride ospita un paio di hotel, dove soggiornano i partecipanti al trekking. Da lontano s’intravede la salita serpeggiante che dovremmo percorrere l’indomani per raggiungere la cima della montagna.
Giorno 5: Canyon del Colca - la salita
Il fatidico giorno della salita è arrivato. Ci aspettano 6 km da fare in tre ore circa di salita per passare dai 2.100m (oasi di Sangalle) a 3.200m (villaggio di Cabanaconde in cima alla montagna). Partiamo alle 4:30 del mattino armati di torce. Il sentiero è pieno di pietre e gradini, a volte molto alti; ogni tanto passa la gente del luogo che accompagna dei turisti a dorso dei muli. La salita col mulo costa 60 soles e può essere prenotata nell’oasi la sera prima, oppure direttamente durante la salita. Tre alberi in cima alla montagna indicano la nostra meta lontana; piano piano, facendo tante piccole pause, riusciamo ad raggiungere la cima, completamente stremati. L’ultimo pezzo di sentiero è il più difficile, perché oltre alla stanchezza fisica, il sole comincia a scaldarsi e l’altitudine toglie il fiato.
Il Canyon saprà ricompensare la vostra fatica, offrendovi lo spettacolo indimenticabile delle montagne inondate della luce pastello del mattino; più salite, più la vista sarà bella.
Una volta giunti in cima, divoriamo la colazione nel villaggio di Cabanaconde. Il villaggio ha una piazza centrale con una statua di un condor e una chiesa bianca.
Sulla strada del ritorno verso Arequipa, ci fermiamo a un lato della strada; una signora ci offre il colca sour, il frutto del cactus condito con lime, che sa di kiwi acido.
Ci fermiamo anche al punto panoramico più alto del nostro itinerario di 2 settimane in Peru, culminando a 4910m, da dove si possono ammirare ben 5 vulcani delle Ande. Per la strada possiamo ammirare tantissimi alpaca, lama e anche vigogne, il camelide più piccolo la cui lana è estremamente pregiata e cara.
Facciamo una pausa di un’oretta in alcune terme, dove possiamo riposare i nostri muscoli stanchi in acque molto calde e poi pranziamo prima di ritornare ad Arequipa.
NB - Quando partecipate ad un trekking di gruppo, vi porteranno in un ristorante turistico. Il menù a buffet è sempre più caro; scegliete se hanno un menù economico (chiamato anche menu turistico), che sarà comunque consistente, oppure ricordatevi che siete liberi di andarvene.
Biglietto ingresso terme: 30 soles.
Giorno 6: Arequipa
In Perù anche le giornate più tranquille cominciano verso le 5:30 a causa di quello che potremmo definire il “jet lag peruviano”. Trascorriamo la giornata a visitare per bene la città di Arequipa. Cominciamo dal mercato di San Camilo, un caotico mercato a due piani straripante di merce: mucchi di foglie secche di coca, sacchi ripieni di erbe, carne e pesce.
Sulla strada verso il centro, ci fermiamo ad ammirare il Claustro de la Compañia, un magnifico chiostro estremamente decorato che ospita ora vari negozi.
Ci uniamo ad un tour gratis della città (con mancia), che ci porta ad esplorare dei luoghi più nascosti del centro, per poi passare al quartiere del Callejón del Solar dalle bianche stradine dallo stile andaluso, e al centro di tessitura di lana di alpaca.
Continuando il nostro itinerario di 2 settimane in Peru, partiamo con un bus notturno per Cuzco con Cruz del Sur, meno comodo rispetto al bus Otursa con cui siamo arrivati a Arequipa. La strada verso Cuzco ha anche molte più buche e le sospensioni del bus scricchiolano, però dopo dieci ore di tragitto arriviamo finalmente a Cuzco. Alla stazione di Arequipa bisogna pagare una tassa per i tragitti lunghi.
Bus Arequipa-Cuzco : 142 soles. Durata tragitto bus Arequipa Cuzco : 10 ore.
Tassa per tragitti lunghi: 3 soles.
Giorno 7: Cuzco
Arriviamo di prima mattina a Cuzco e ci sistemiamo nel nostro ostello leggermente fuori dal centro. Florian sta poco bene quindi trascorriamo solo un paio di orette in centro vicino alla Plaza de Armas e il resto della giornata in ostello per organizzare i giorni seguenti. Secondo i nostri piani iniziali, volevamo visitare la Rainbow mountain e dedicare un giorno alla visita della Valle Sacra. Vogliamo assicurarci che Florian si senta meglio prima di prenotare un trekking nelle montagne e decidiamo di non visitare la Rainbow mountain, perché sovraffollata e a rischio di erosione. Scegliamo invece di visitare una montagna simile che si chiama Pancoyo. Molte meno agenzie organizzano trekking alla Pancoyo mountain, ma può valerne la pena per alleviare un po’ il carico della Rainbow mountain. Noi però alla fine non facciamo nessuno dei due trekking, perché Florian non si sente meglio e vogliamo essere in forma per l’Inca Trail.
Giorno 8: Tour della Valle sacra
La partenza per il tour della Valle Sacra è prevista per le 7:30 di mattina. Prenotiamo con l’agenzia KB Adventures, ma come in altri casi, veniamo uniti ad altre agenzie. La nostra guida è molto preparata e ci spiega tante cose sulla storia e tradizione locale.
Cominciamo il nostro tour della valle sacra dal sito di Pisac: un piccolo villaggio appollaiato sopra vari strati di terrazzamenti dove veniva praticata un’agricoltura molto varia. Salendo verso le case, vediamo il cimitero più grande del Sudamerica direttamente nella montagna: tantissime buche indicano il luogo dove sono state profanate antiche tombe inca.
Ci rechiamo poi al sito di Ollaytantambo, molto più visitato. Seguendo la cola, saliamo piano i 200 gradini per arrivare al tempio del sole. Il tempio del sole è una struttura di granito fatta con rocce enormi posizionate verso est e costruita con vari sistemi antisismici, fondamentale in un paese colpito molto spesso dai terremoti.
Il resto del nostro gruppo ci lascia per raggiungere Aguas Calientes e Macchu Picchu e noi continuiamo il nostro tour a Chinchero (che poi scopriamo essere il miglior luogo dove acquistare vestiti di lana di alpaca). Chinchero è bagnata da una splendida luce pomeridiana; visitiamo i resti del palazzo imperiale sulla piazza principale del villaggio e poi facciamo ritorno a Cuzco.
Giorno 9: Cuzco
Trascorriamo la giornata ad esplorare tranquillamente la città di Cuzco. Cominciamo dal mercato di San Pedro dove si possono comprare molti souvenir; proprio dietro questo mercato più turistico c’è un quartiere intero di mercato più “autentico”, dove si può trovare veramente di tutto; basta saper districarsi nel caos.
Visitiamo il quartiere di San Blas, ubicato su una piccola collina. Mentre ci inerpichiamo sulle stradine ciottolose di Cuzco, passiamo da un grande muro di fondazione di origine inca; ce ne sono molti a Cuzco dove in passato si ergevano strutture o templi inca che furono poi distrutti dagli spagnoli.
La piazzetta principale di San Blas è molto carina e c’è una vista fenomenale sulle colline circostanti la città, mentre un enorme bandiera arcobaleno, simbolo della città di Cuzco, sventola fiera. Sul sagrato della chiesa si festeggia la fine di un matrimonio.
Ritornando verso la Plaza de Armas, ci imbattiamo nella processione del Señor de los Temblores, una statua di Cristo che viene portata in processione da tanti uomini seguendo il suono melanconico di un’orchestra. La statua viene oscillata da sinistra a destra per riprodurre il movimento del sisma e ogni tanto la musica si ferma e gli uomini si riposano. Il caso ha voluto che capitassimo a Cuzco il giorno del 300° anniversario della sua proclamazione come santo patrono della città.
Giorno 10: Inca Trail - Partenza
Ci svegliamo alle 4 di mattina e il bus della nostra agenzia ci viene a prendere all’hotel per portarci vicino a Ollantaytambo, al km 82 da dove comincia il trekking dell’Inca Trail.
Il primo giorno di trekking prevede 14km di difficoltà moderata; vediamo il sito inca di Patallacta dall’alto. Camminiamo in scenari incredibili dove si respira la sacralità delle montagne, vere e proprie divinità chiamate ‘Apu’ nella cultura inca. La nostra guida offre delle foglie di coca durante una cerimonia alle montagne; poi ce ne dà alcune da tenere in bocca per combattere l’altitudine.
Verso le 17 arriviamo al campo già preparato dai porters, ci sistemiamo nelle tende e facciamo un “aperitivo” con tè (con o senza foglie di coca) e popcorn; poi una deliziosa cena sotto il tendone. A letto prestissimo!
Giorno 11: Inca Trail - Dead Woman’s Pass
Il fatidico secondo giorno è arrivato; ci aspettano 16km da percorrere tra salite e discese, tra cui il picco del Dead Woman’s pass a 4.215m, così chiamato perché la montagna somiglia al profilo di una donna distesa. Piove e cominciamo a salire in una foresta che assomiglia ad una giungla. La prima parte della salita verso il passo è fatta di piccoli scalini di pietra; l’ultima mezz’ora è sicuramente la più difficile, anche per la mancanza di ossigeno dovuta all’altitudine.
Abbiamo raggiunto la vetta più alta, ma ci aspettano ancora 6 ore di trekking tra salite e discese molto ripide, sotto la pioggia battente che ci dà sollievo solo quando arriviamo al magnifico sito di Runcu Raccay immerso nelle montagne. La vista per tutto il tragitto toglie il fiato tra le montagne, le cascate e le nuvole.
Prima di arrivare al campo, visitiamo il sito di Sayacmarca; per accedervi dobbiamo salire ben 50 scalini ripidi che danno il colpo di grazia alle nostre gambe. Percorriamo gli ultimi 30 minuti al buio con la torce.
Giorno 12: Inca Trail - Altri siti Inca
Il terzo giorno dell’Inca Trail dovrebbe essere il più semplice, ma scopriamo ben presto che nessun giorno è veramente semplice. Questo giorno si caratterizza dall’’Inca flat’, un saliscendi costante che non è mai veramente pianura. I sentieri sono stretti e la vista è sempre meravigliosa; si passa anche attraverso piccole grotte buie.
Passiamo da ben due siti Inca, Phuyupatamarka e Intipata, dove facciamo un curioso incontro con dei simpatici lama. Infine visitiamo il meraviglioso sito di Wiñai Wayna, vicino al nostro campo.
Giorno 13: Inca Trail - Sun Gate e Macchu Picchu
Per arrivare al Sun Gate entro l’alba, dobbiamo svegliarci verso le 3:30 e metterci in fila all’entrata del checkpoint che apre verso le 5:30. Poi, insieme a tutti gli altri gruppi, dobbiamo affrontare l’ultima ora di trekking e il gringo killer, l’ultimo muro verticale di scalini prima di raggiungere la porta di Macchu Picchu. La giornata è grigia con una nebbia fitta; appena arriviamo al Sun Gate la foschia si degrada, facendoci intravedere Macchu Picchu prima di ricoprirsi definitivamente. Che emozione essere arrivati!
Il sole spende nella valle di Macchu Picchu; ci aspetta una visita di due ore del sito con la nostra guida. Dopo la visita guidata, possiamo esplorare un po’ da soli seguendo il senso della visita (NB - non si torna indietro!) e ci divertiamo a vedere i lama che girano indisturbati tra casa e casa.
Dopo l’arrivo a Macchu Picchu, la stanchezza di questi 4 giorni sull’Inca Trail comincia a farsi sentire. Prendiamo il bus per raggiungere Aguas Calientes, dove ritroviamo il nostro gruppo ad un ristorante e dopo pranzo, prendiamo il treno che ci riporta verso Cuzco. Il treno panoramico ci fa vedere per l’ultima volta le magnifiche montagne che ci hanno accompagnato negli ultimi giorni e dopo più di 3 ore facciamo finalmente ritorno a Cuzco.
Se hai qualche dubbio in merito all'organizzazione del tuo Inca Trail, abbiamo cercato di rispondere alle domande più comuni in questo FAQ sull'Inca Trail.
Giorno 14: Cuzco e ritorno a Lima
La sera prendiamo l’aereo verso Lima.
Volo Cuzco-Lima : 58$. Durata volo Cuzco-Lima: un’ora.
Giorno 15: Lima e ritorno
Il nostro aereo del ritorno è la sera. Andiamo quindi a fare un giro in centro a Lima, che ci delude un po’, e visitiamo la chiesa di Santo Domingo, con degli splendidi cortili.
Dopo queste bellissime 2 settimane di viaggio in Peru, è giunto il momento di tornare a casa. Grazie Perù per la gentilezza del suo popolo che ci ha fatto conoscere questo splendido paese, grazie per le meravigliose Apu, gli spiriti delle montagne, e per i tutti i trekking che abbiamo potuto fare. Abbiamo camminato in totale 65km e torniamo a casa stanchi, ma pieni di splendidi immagini stampate nella mente.
Top e flop del Perú
Top Perú | Flop Perú |
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Viste mozzafiato | Fare attenzione ai taxi |
Gentilezza del popolo | Controllare se vi restituiscono tutti i vostri vestiti se li portare a far lavare |
I colori degli abiti |